Fronte italiano

Il 1943 è un anno di svolta della Seconda guerra mondiale in Europa. L’inizio della ritirata delle truppe dell’Asse sul fronte russo, la guerra sottomarina in Atlantico ormai vinta dagli Alleati che possono così mandare i convogli in Europa in relativa sicurezza, la supremazia aerea anglo-americana in Europa, la perdita del Nord Africa italiano…

Eventi che fanno pensare ad una vittoria quasi certa per gli Alleati e che conducono ad un ripensamento della strategia dell’Asse nella conduzione della guerra: da guerra d’aggressione a guerra difensiva. Si passa così dal progettare la conquista d’Europa sotto l’egida della croce uncinata, al tentare di salvare ciò che si ha conquistato nei primi tre anni di guerra e di mantenerlo nonostante la forza poderosa degli Alleati.

L’Italia in questo contesto è quella che ne risente di più, tra i due Paesi dell’Asse. Fin dal 1940 i comandi militari e parte dell’opinione pubblica, avevano capito che sarebbe stata tutt’altro che una breve guerra vittoriosa. La guerra sul fronte francese, in Nord Africa, in Grecia ed in Russia avevano confermato le visioni più pessimistiche. A ciò bisogna aggiungere le restrizioni, l’oscuramento, la fame, i bombardamenti sempre più intensi che colpiscono le città italiane. La situazione diventa insostenibile per i civili. Il malcontento si manifesta anche negli scioperi del marzo 1943: in gran parte delle industrie dell’Italia settentrionale gli operai protestano contro le ormai difficilissime condizioni di vita. Sono i primi scioperi dall’avvento del regime.

Dunque, la situazione per l’Italia, nella primavera del 1943 è critica. A tutto ciò bisogna aggiungere che a venir minacciato direttamente dalle truppe nemiche è il suolo nazionale.

A giugno vengono occupati i primi territori italiani: Pantelleria e Lampedusa. Il 9 luglio 1943 gli anglo-americani danno inizio all’operazione Husky: inizia il grande sbarco in Sicilia. La Va armata americana e l’VIIIa britannica avanzano da sud verso il nord dell’isola, in direzione di Palermo e di Messina. A difendere l’isola vi è la 6a Armata italiana insieme a due divisioni tedesche, presto coadiuvate da nuovi rinforzi.

Ma la situazione è critica. Anche se a fatica, gli anglo-americani avanzano e conquistano tutta la Sicilia a metà agosto. I comandi militari preparano ora l’avanzata sul continente. Nei primi giorni di settembre le truppe inglesi sbarcano in Calabria, creando una testa di ponte. Mentre il 9 settembre un ingente sbarco americano avviene a Salerno.

Nel frattempo, in Italia sono accaduti avvenimenti epocali. Il 25 luglio, il Gran Consiglio del Fascismo toglie il comando supremo delle forze armate a Mussolini. Mossa che porterà poi all’arresto dell’ormai ex-duce da parte del re e alla creazione di un nuovo governo, alla guida del maresciallo Pietro Badoglio.

La sfida per il nuovo primo ministro è tutt’altro che semplice: portare l’Italia al di fuori del conflitto, con gli anglo-americani già presenti sul territorio nazionale e con il sempre più diffidente alleato tedesco che manda sempre più truppe in Italia per tamponare l’avanzata nemica ma, anche, per tenere sotto controllo l’alleato. I 45 giorni di Badoglio rimarranno nella storia di Italia come uno dei periodi più controversi e ambigui della storia del Paese.

Le trattative per l’uscita dalla guerra portano alla firma segreta dell’armistizio a Cassibile, in Sicilia, il 3 settembre. Armistizio che sarà annunciato via radio la sera dell’8 settembre.

Tanto gli italiani e i tedeschi sono colti di sorpresa dall’annuncio. Ma per i tedeschi è chiaro che la posta in gioco è troppo alta e bisogna occupare e il territorio italiano disarmando le truppe dell’ex-alleato, cosa che avviene grazie a piani preventivamente stilati.

A sud l’avanzata anglo-americana riprende. Lo sbarco a Salerno impegna molte truppe tedesche che alla fine dovranno ritirarsi verso nord. Mentre l’esercito italiano si scioglie come neve al sole. Sono pochi i comandanti che riescono ad organizzare una resistenza sistematica nei propri comandi contro le aggressioni tedesche. All’estero, nei territori occupati da italiani e tedeschi la situazione si fa drammatica. Si tenta di resistere (come a Cefalonia), ma la confusione, la sorpresa e la prontezza dei tedeschi hanno la meglio.

Era l’inizio di una nuova fase della guerra per l’Italia: la guerra della cobelligeranza con gli Alleati contro la Germania, la guerra della Repubblica Sociale al fianco del Terzo Reich contro gli anglo-americani, la guerra di Liberazione per la Resistenza italiana, la guerra antipartigiana per i fascisti tornati al potere al Nord e al Centro, l’inizio dell’occupazione tedesca…