Ottobre 1940, a pochi mesi dall'ingresso dell'Italia in guerra, Mussolini ispeziona alcune divisioni stanziate nel Nord Italia, fermandosi anche a Parma, in visita alla 133° Divisione corazzata "Littorio", di stanza in città.
In questo Cinegiornale dell'Istituto Luce - dal minuto 0.45 al min 2.45 - sono ritratti alcuni momenti, a scopo propagandistico, delle esercitazioni della "Littorio".
Nella "trascrizione documento" in basso, è riportato un estratto del resoconto del Corriere Emiliano.
Dal Corriere Emiliano, 8 ottobre 1940:
L'arrivo a Parma
Fidenza è superata ai margini e rapidamente lasciata alle spalle. Anche San Pancrazio ha saputo del passaggio del Duce e gli fa intorno una vivace festa. Per la stupenda striscia dell'Emilia, la colonna va velocissima e, alle 11, raggiunge Parma.
Il Duce passa per i quartieri periferici fenduti da lunghi viali alberati. Il popolo si raggruppa qua e là, si vede altra gente accorrere e agitare le braccia da lontano, Più giù al di là di Parma, su di un vastissimo campo e anch'essa a schieramento serrato, si ammassa la Divisione "Littorio". Su file succedentisi e quasi fuse in un solo formidabile blocco di armi, sono il 12. reggimento bersaglieri motociclisti, il 1. reggimento di fanteria carrista, il 1. reggimento di artiglieria per Divisione corazzata, un battaglione del genio ed i servizi.
[...] E' oggi è qui, nella sua ultima poderosa struttura, di fronte al Duce, che passa innanzi allo schieramento, forte la persona, vigoroso il passo, acuto e ferino lo sguardo.
Quando Egli si indugia a parlare con il comandante la "Littorio" ricorda le glorie e le vittorie che danno luce viva e durevole alla storia già molto ricca della Divisione.
E anche qui, nella prima fila, sono i decorati al valore. Tra essi il colonnello Medaglia d'Oro Amoroso, che il Duce riconosce ed elogia con parole che accendono sul severo volto dell'eroe una luminosità riconoscente di devozione. La rassegna è finita. Il Duce sale ora sul podio che due autocarri congiunti elevano di fronte all'ammassamento e di quassù assiste allo sfilare dei reparti. La fanfara, a ritmo celerissimo, precede i bersaglieri che giungono di corsa molleggiando il passo sul terreno gommoso e subito sono seguiti dai motomitraglieri che avanzano saldamente vincendo con le braccia ferree come la macchina che dominano gli scossoni impressi dalla scabrosità del terreno molle. Saldezza di muscoli, perizia di guida, disciplina di manovra
Ed ecco avanare, come una muraglia d'acciaio rovescio e in cammino, i carri armati. Hanno le armi puntate innanzi e il rombo dei motori è altissimo. Rigido in posizione di attenti, il Duce scruta l'imponente sfilata cui succedono le artiglierie autotrainate, che segnano il terreno aspro di profonde carraie. Compiuto lo sfilamento, la Divisione "Littorio" si riammassa ai margini del campo, volgendo il fronte alla strada. Il Duce saluto su di un altro podio di dove ascolta "Giovinezza" cantata a piena voce. E il canto marziale, vivido di fresca e salda giovinezza, si conclude con il saluto alla voce. Così ha termine anche questa seconda fase della visita del Duce.
Dal campo dello schieramento e della rassegna, il Duce, ripassando per i sobborghi di Parma raggiunge l'aereoporto "Silvio e Natale Palli". Prima di risalire sul trimotore che lo attende, il Duce - accompagnato dal comandante di campo - visita alcuni lavori in corsi e poi la fertile azienda agricola dell'aeroporto, che ha dato anche quest'anno un cospicuo raccolto di barbabietole da zucchero, di pomodori e di grano. I prodotti sono consumati dagli avieri e in parte donati alle opere benefiche di assistenza per gli orfani dell'Aeronautica.
Alle ore 12, dopo aver passato in rivista il reparto degli avieri in servizio d'onore, il Duce indossa l'abito di volo; si trattiene ancora per alcuni minuti col comandante l'Armata del Po, poi - chiamando a sé le Eccellenze Pavolini e Soddu - sale sul trimotore che, messi i motori a regime, inizia la cosa sul prato.