Il 1943 è un anno di svolta, la guerra sembra volgere in favore degli Alleati, che dopo aver ribaltato le sorti in Russia e in Africa, nel giugno cominciano a preparare lo sbarco in Sicilia.
La Jugoslavia viene invasa dalle truppe dell'Asse nell'aprile del 1941, in reazione al colpo di stato realizzato da un gruppo di militari alcuni giorni prima.
Dopo l'ingresso dell'Italia in guerra, cominciano le operazioni anche sul fronte dell'Africa orientale, verso il Kenya e il Somaliland.
Quello dell'Africa settentrionale fu considerato da molti il fronte principale per l'Italia tra il 1940 e il 1943: in esso sono in gioco le colonie italiane d’Africa e il dominio del Mediterraneo.
Dal punto di vista geografico l’Italia, Sicilia compresa, divide esattamente in due il Mediterraneo. Le importanti piazzeforti della marina militare (come Taranto e La Spezia) sono cruciali per lo scacchiere bellico nel Mediterraneo
Dal giugno 1940, quando l’Italia entra in guerra, l’ambizione di Mussolini è quella di combattere una guerra parallela a quella combattuta dalla Germania. La guerra in Grecia inizia nell'ottobre dello stesso anno, con l'obbiettivo di creare uno spazio di conquista per l'Italia.
Nell'estate del 1941 Hitler lanciò l'Operazione Barbarossa contro l'Unione sovietica. Sul fronte russo, a supporto dei tedeschi, furono inviati anche contigenti dell'esercito italiano.
Sul fronte francese si combatte dalla prima del 1940: in pochi mesi le truppe tedesche sbaragliano l'esercito nemico. A questo punto, Mussolini decide l'ingresso dell'Italia in guerra, inviando 300.000 uomini sul fronte francese.